Stavo analizzando le nuove prospettive di espansione espresse da Di Nardo e Morra nel servizio sul trasporti del 2011 in Abruzzo. Una delle possibili estensioni del servizio della Sangritana potrebbe quello di andare ad offrire un’offerta sulla Roma – Pescara, tratta oramai quasi dimenticata da Trenitalia, che finisce nelle notizie solo per le lamentele sul servizio fatte dalla varie associazioni dei pendolari.
Per prima cosa ho voluto verificare che tipologia di servizi offre proprio Trenitalia. La cosa più demoralizzante sono i tempi di percorrenza tra i due estremi di questa linea, lunga 240 km. Infatti il servizio più veloce impiega 3 ore e 42 minuti ad una media che è di poco superiore ai 60 km/h nonostante circoli in Rango C, massimo rango ammesso dalla linea, in quanto, nonostante le diverse prove effettuate con materiale ad assetto variabile, non è mai stato autorizzato il Rango P.
Armato di foglio Excel ho voluto verificare, con il foglio di linea alla mano, se non fosse possibile ridurre queste tempistiche di viaggio. Alla fine come sempre si scopre come con un po’ di buona volontà qualcosa di meglio da un fornitore di servizi un po’ più attento si potrebbe anche ottenere. Ovviamente la mia è una soluzione valida usando al massimo l’infrastruttura e ovviamente senza considerare le possibili problematiche e limitazioni di una linea a binario unico.
Alla fine mettendosi a tirare al limite le velocità in linea, utilizzando materiale come il Minuetto già in possesso di Sangritana, e riducendo le fermate a Roma Tiburtina, Avezzano, Sulmona, Chieti e Pescara Centrale si ottengo valori di percorrenza di 2 ore esatte tra Roma e Sulmona e di 45 minuti tra Sulmona e Pescara. In totale si potrebbe scendere a 2 ore e 45 minuti con un risparmio che supera l’ora. Ovviamente lo ripeto questo sarebbe l’optimum e quindi capisco da solo che non sarebbe comunque attuabile. Pensiamo solamente agli incroci per precedenze, margini di recupero ritardo, congestione dei nodi attraversati, etc.
Quello che però mi chiedo è non si riuscirebbe almeno a scendere a 3 ore? Questo metterebbe in condizione di raggiungere Roma da qualsiasi punto servito dalla ferrovia in Abruzzo (Castel di Sangro, Aquila, Pescara) in circa 3 ore e da qui quasi tutti gli angoli d’Italia in 4 ore e 30 minuti, tramite le linea AV, per chi abbia necessità di muoversi a lungo raggio. Un servizio del genere consentirebbe con un’ottima pianificazione delle coincidenze di andare per esempio da Castel di Sangro a Milano in 6 ore, cosa che attualmente non è possibile neanche utilizzando il mezzo privato entro i limiti di velocità.
Dovrebbe essere un obiettivo plausibile e si darebbe alla clientela un segnale oggettivo dello sforzo per il miglioramento del servizio. Vorrà la Sangritana provare a prendersi questo impegno con gli Abruzzesi?
Letture di approfondimento
In treno dal Tirreno all’Adriatico. Storia della ferrovia Roma-Sulmona-Pescara
AntonioM
14 gennaio 2011
Da ex-pendolare della Pescara Roma direi che il tutto è fattibile, con un pò di impegno ma fattbile.
Ricordo ancora i belli ma interminabili viaggi a bordo di carrozze MD, tirate da E646 quasi alla fine della loro carriera, quasi sempre “azzoppate” con terna esclusa e/o simili; viaggi a bordo di Aln668 33xx di Sulmona sulle quali era difficile pure parlare al telefono a causa del rumore; ricordo con gioia ma anche con molta amarezza i primi anni quando ancora gli Etr23x qualche IC lo espletavano.
Speriamo solo che qualcosa si faccia, per il bene dei pendolari e di questa linea che è veramente spettacolare!
wsciullo
16 gennaio 2011
Ricordo ancora quando tornavo per le vacanze dai miei nonni e Sulmona era uno dei punti di passaggio. Chiedevo sempre a mia mamma come mai dovevamo aspettare l’Interregionale e non potevamo salire sui Polifemo e Arlecchino che ogni tanto si vedevano. Negli ultimi anni ricordo ancora, mentre aspettavo la coincidenza pomeridiana per Roccaraso, l’IC da Roma formato da un Caimano e 3 Gran Conforto. L’ultimo mezzo che ricordo su questa linea con piacere sono state le ALe601 di Ancona.
Speriamo che presto la linea venga rilanciata da Sangritana.
luigi
2 marzo 2011
vorrei complimentarmi con l’autore per l’ottimo blog…
secondo me, in ottica sovraregionale/nazionale, la gestione della linea terni-sulmona non dovrebbe essere spezzettato. osservando gli orari si nota che ci sia una cadenza di circa 90′ e che sia da fare con cambio a l’aquila. credo che occorrerebe, anche visto la percorrenza tra le città di circa 2h tra terni e l’aquila e circa 1h tra l’aqula e sulmona, di creare una relazione unica terni-sulmona senza cambio il tutto in 3h circa. cadenzando a 120′ e creando un nodo 00/30 o 15/45 a terni, l’aquila e sulmona potrebbe portare migliorie anche alla roma-ancona e alla roma-pescara se e solo se queste ultime avrebbero un cadenzamento uguale e che sfruttino i nodi creati in maniera opportuna. questa relazione sarebbe del tipo iR/Rv con treni tipo MD. è ovvio che i treni RM-PE e RM-AN in ambito urbano non devono effettuare servizio suburbano..
questo non toglie la possibilità di creare relazioni intermedie terni-rieti, rieti-l’aquila e l’aquila-sulmona cadenzate a 120′ sfasati rispetto agli ex iR o 60′ o 120′ di norma con rinforzi ai 60′ in punta.
per quanto riguarda l’impresa che faccia il servizio faccio i migliori auguri alla sangritana anche sperando che la faccia tutta..
wsciullo
3 marzo 2011
Innanzitutto grazie mille dei complimenti.
Le proposte che fa sono molto interessanti, il problema è cadenzare in modo adeguato tutte le linee coinvolte, che non sono poche, anche se non a livelli di traffico da congestione. Secondo me una cosa quasi senza senso è il fatto che ci si mettano 2 ore tra L’Aquila e Terni… è un’eternità.
In questi giorni sto leggendo il libro “Dal Tirreno all’Adriatico in treno” sulla Roma-Sulmona-Pescara. L’ultima parte è dedicata alla revisione del tracciato attuale per abbassare il tempo di percorrenza a 2.30 ore, parola di Moretti. Chissà se mai si farà!
Staremo a vedere e grazie ancora per l’interessante commento.